Ha fatto scena muta davanti al gip del tribunale di Avellino, Francesco Carlo Liotti finito in carcere con le accuse di essere il basista della banda dedita alle rapine alle gioiellerie. Affiancato dal suo avvocato, Costantino Sabatino si è avvalso della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio di garanzia.
Non è escluso che nei prossimi il suo legale presenti istanza al Riesame per chiedere l’attenuazione della misura cautelare emessa nei suoi confronti. Domani invece comparirà davanti al gip l’altro indagato, 40enne di Aiello, Stefano Giella finito ai domiciliari e difeso dall’avvocato Rolando Iorio.
I dettagli per portare a termine e definire i ruoli per la tentata rapina alla gioielleria Gioia di Mercogliano sono stati discussi in un autolavaggio di via Giulio Acciani, a Quattrograna Est. Da lì è partita e ha fatto ritorno l’auto, una T-Roc con targa falsa, fornita dal pregiudicato Francesco Liotti.
“Dovevo limitarmi a fare aprire la porta della gioielleria”. Ha raccontato una delle donne coinvolte finite in carcere a giugno che hs precisato che Liotti è stato l’organizzatore della rapina e ha fornito ai rapinatori l’auto di un cliente, la T-Roc dopo aver sistemato targhe di cartone.